Il capitalismo, l’economia di mercato – prima di essere il più efficace sistema di produzione e di scambio di beni e servizi – sono il risultato di una scelta morale individuale. Chi risparmia, chi investe, chi lavora, chi intraprende, certo è mosso in vista del proprio tornaconto, ma sceglie per averlo la collaborazione non la spoliazione del prossimo. La concorrenza modella costantemente il comportamento produttivo di ogni attore economico l’uno verso l’altro, uniti nel comune ruolo di consumatori. Solo la reciproca fiducia e la comune tensione verso un futuro migliore, può convincere ognuno di noi a dare il meglio di sé: oggi per un pezzo di carta, ieri fatto di metallo, domani probabilmente immateriale, chiamato denaro. Certo, come tutte le cose umane, anche il mercato può essere oggetto di innumerevoli manipolazioni, ecco perché è necessario ricordare e ritornare all’origine filosofica e morale di quella scelta, e alle responsabilità che comporta per essere liberi.

Il liberalismo e la sua peculiare epistemologia, è stato e tuttora permane il movimento culturale capace di codificare e supportare lo sviluppo delle scienze sociali alla base del successo dell’economia di mercato e della democrazia politica, nonché delle necessarie strutture giuridiche e morali che ne precedono e preparano la loro realizzazione. La tensione verso la libertà individuale da cui prende piede è il presupposto a quel movimento culturale, mentre il risultato è il prodotto per eccellenza della modernità e nuovo protagonista della storia umana: l’individuo libero.

Veniamo ai contenuti: alla fine il blog da cui ero partito è diventato un libro articolato in tre parti a cui ho cercato di dare il più nietzscheano dei titoli: “Individui liberi, diventiamo chi siamo“. “La filosofia della libertà” rappresenta il tentativo di chiarire cosa si deve intendere in termini filosofici per libertà e per individuo libero e quali sono i nemici da cui difendersi. Con l'”Introduzione al liberalismo” ho provato a delineare il carattere peculiare ed il tratto unitario di un movimento culturale e filosofico sviluppatosi nell’arco di quasi tre secoli, grazie al contributo di tanti autori di diversa estrazione attratti dal medesimo ideale: costruire, preservare e rafforzare la libertà individuale. Il contributo fornito dai “Campioni del liberalismo” si sviluppa attraverso l’analisi di quelli che ho chiamato concetti chiave; ossia la giustapposizione di due categorie per la maggior parte di natura economica ma anche politiche, giuridiche e morali tra loro complementari, il cui intreccio preceduto da una breve sinossi, si evince mediante le dirette citazioni degli autori liberali più rappresentativi. Infine, attraverso la traduzione de “La mentalità anti-capitalista” di L. von Mises, ho voluto rendere disponibile la mirabile sintesi del campione del liberalismo: sugli errori, i pregiudizi, le idiosincrasie morali e psicologiche che ogni cittadino deve superare per partecipare appieno alla costruzione e al godimento della società liberaldemocratica.

Questa la scelta fatta per elaborare le pagine del blog dedicate alla “Teoria”, mentre per i post proverò a seguire una via più attuale, più diretta, più “Politica”.