PARTE TERZA: – I CAMPIONI DEL LIBERALISMO –

Introduzione

Nella seconda parte dedicata all’introduzione al liberalismo, attraverso la sottolineatura, sono state poste in evidenza le trenta coppie di concetti chiave elaborate in questi quasi tre secoli dal pensiero liberale per rifondare le istituzioni economiche, politiche, giuridiche e morali, attraverso cui costruiamo e regoliamo i mezzi necessari a vivere insieme. In quest’ultima parte invece, cercherò di riportare il contributo più significativo, attraverso le loro dirette citazioni, dato dai campioni del liberalismo alla definizione di quelle stesse trenta coppie. Non si tratta però di una raccolta passiva di citazioni messe in ordine e catalogate. Economia di mercato, democrazia, stato di diritto, autonomia morale individuale, non sono semplicemente le milestones dell’Occidente liberale, ma l’espressione di mondo il cui risultato è l’individuo libero che si caratterizza come soggetto agente in costante mutamento, come lo sono quelle istituzioni che lo hanno reso possibile. Questo circolo virtuoso non solo ha reso quei concetti chiave dinamici costantemente influenzati dalle scelte soggettive, lontani dal tratto “oggettivo” e statico della vecchia filosofia; ma lì ha anche intimamente collegati tra loro e resi estranei alla tradizione metafisica, quel ragionare per antitesi, permettendo così l’emerge di quel pluralismo tollerante e curioso verso ogni differenza, altro tratto preminente del nuovo mondo. L’analisi di questi concetti, preceduta da una breve sinossi, avviene con la giustapposizione di due categorie per la maggior parte di natura economica ma anche politiche, giuridiche e morali, il cui intreccio si evince mediante le dirette citazioni degli autori liberali più rappresentativi. La scommessa, per così dire, è di essere riuscito a “montare” quelle citazioni come scene di un film la cui trama viene anticipata in sinossi; certo probabilmente si tratta di una interpretazione e di una chiave di lettura che va oltre alle loro intenzione, tuttavia, vi è anche l’intima convinzione che tutti quegli autori seppur di epoche, estrazione e propensioni individuali diverse, siano accomunati dalla medesima tensione e amore verso il nuovo protagonista della modernità, colui che meglio incarna quei valori di soggettività, mutamento e pluralismo: l’individuo libero.